Eritrea-Immagine simbolo di un popolo che non vuole inginocchiarsi davanti a nessuna potenza
Foto di una guerrigliera eritrea con fucile alle spalla
Foto simbolo di donna eritrea: non solo lotta al nemico ma anche dedizione al lavoro
Foto di un fiero sorriso di una eroina eritrea, con corona di proiettili al collo
Immagine simbolo della ingiusta sanzione ONU all'Eritrea
Foto: scolorizzazione dei bambini  figli dei guerriglieri
Foto: entusiasmo partecipativo femminile alla lotta eritrea
Foto: lavoro duro per preparazione delle trincee
Fotografia: costruzione di un sentiero in roccia
Foto di un reparto di chirurgia settorraneo al fronte
Foto: guerrigliere e guerriglieri in cammino verso fronte di guerra
Immagine simbolo della vittoriosa operazione militare Fenkil a Massawa
Foto di un gerrigliero eritreo mentre spara con anticarro
Foto di un attacco ad un aeroporto da guerriglieri eritrei
Foto: la resa dei soldati etiopici a Massawa
Foto: macchinari del esercito etiopico ridotto in rottomi da guerrigliri eritrei
Foto: guerriglieri in maschera anti gas, in difesa da attacchi  chimici
Foto di un campo di battagli, guerriglieri mentre mitragliano
Foto dei carroarmati eritrei sequestrati al esercito etiopico
Immagine di gioia dei guerrigliri eritrei per aver sottratto un cannone al nemico
Foto di un guerrigliero mentre lancia una bomba in battaglia
Foto: la marcia delle guerrigliere eritree verso il fronte di guerra
Foto di un operatore radio guerrigliero in marcia lungo il mare
Foto: guerriglieri eritrei mentre costruiscono un sentiero di protezione
Immagine di Fred Hollows, un uomo che si è schierato da parte il popolo eritreo
Foto di distruzione della potente marina etiopica ad opera di guerriglieri eritrei
Immagine della sconfitta etiopica, mezzi militari distrutti
Immagine simbolo eritrea, istruzione per tutti
Foto: partecipazione paritaria delle donne nella costruzione e difesa eritrea
Foto di esultazione per la vittoria militare dei guerriglieri
Foto di un volto espressivo di una guerrigliera in assemblea
Storica foto di protesta di ragazzi eritrei negli Stati Uniti
Immagine : marcia verso il fronte di una colonna di guerriglieri eritrei
Foto di un addestramento delle guerrigliere eritree
Foto di un gerrigliero eritreo in campo di battaglia
Immagine dei carri armati etiopici distrutti in Eritrea
Foto di un passaggio dei guerriglieri eritrei acconto alle carcasse di carri armati nemici
Foto di donne mentre camminano inchinate per evitare le pallottole vaganti di un battaglia
Foto di guerriglieri con maschera artigianale anti gas nervino
Foto di un gerrigliero eritreo in maschera anti gas mentre carica un mortaio
Foto di una gioia per il sequestro di un carro armato etiopico
Foto di un tecnico al laboratorio sottorraneo nel Sahel eritreo
Immagine espressiva di un giovane guerrigliero eritreo
Foto di un guerrigliero eritreo con un cannone sequetrato al nemico
Foto di un incontro dei guerriglieri e mentre si salutano
Foto di Thomas Keneally, amico del popolo eritreo
Foto dei guerriglieri in campo di battaglia mentre sparano
Foto di un bottino di guerra eritreo, missili sovietici con rampe modili
Foto della prima bandiera Eritrea assegnata da ONU
Foto: la beffa di un guerra 'il bambino eritreo che gioca con carro armato distrutto'

Eritrea: La più grande rivoluzione sociale e militare del mondo.

Nel nome di Eritrea, musulmani e cristiani, uniti per la liberazione, lottando non solo contro il nemico potente e numeroso, ma anche contro scarsita, l'ignoranza, malattie, arretratezza. Una guerra con linea di fronte, in ogni citta, comunita, in ogni pendio, montagna, degrado e valle sensa dar tregua e scampo al nemico, sottraendone armi. Eritrea è una vittoria di un popolo che ha creduto in se stesso contro l'ONU, Stati Uniti e alleati fino nel 1975, poi dal 1975 si è aggiunta l'Unione Sovietica a sostenere l'Etiopia.

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Tutto quello che i midia nascondono sull'Eritrea.

Dal punto strategico, economico, risorse minerali e biodiversita, il Corno d'Africa è tra i più ricchi del mondo, con posizione vantaggiosa che li permette di connettere Asia, Golfo Persico e Europa. Con tutta questa ricchezza, il Corno d'Africa è conosciuto solo dalle guerre incessanti, carestie e fame.
Eritrea è unica nazione del Corno d'Africa ad agire per rompero questo circolo infernale, risolvendo i conflitti attraverso il dialogo e raggiungimento di alto livello di sviluppo. Invece di premiare queste iniziative pacifiche dei conflitti attraverso il dialogo, l'Eritrea viene perseguitata facendo passare come uno stato canaglia, punendo con sanzioni economiche e messa al banco dei imputati continuamente al consiglio di sicurezza dell'ONU con provocazioni organizzate o inventate. Lavorando sodo per raggiungimento del suo obbiettivo nel garantire cibo, salute, istruzione e acqua potabile in ogni parte del paese, Eritrea divenuta immune alle iniziative esterne grazie all'unita del suo popolo.
Detto questo torniamo indietro nella storia per chiarire il comportamento dei governi statunitense, inglese ed Unione Sovietica.
Negli anni quaranta, quando intera Africa era posseduta potenze coloniali (salvo Etiopia) da Inghulterra, Francia, Italia, Belgio, Portogallo e Germania, gli Stati Uniti avavano interesse a indebolire le potenze coloniali sfruttando l'indipendenza etiopica per costruirci in seguito un nuovo colonialismo. Tra il 1950 e 1960, molti paesi africani diventarono indipendenti, gli Stati Uniti attraverso l'Etiopia con la costruzione della sede di Unione Africana ad Addis Abeba, permise di controllare la nuova Africa post coloniale.
L'interesse degli Stati Uniti per l'Etiopia era ed è legato all'interesse più ampio, strategico, militare ed economico , non solo per Africa, ma anche per tutto il Medio Oriente ed Unione Sovietica, in cui Eritrea con suoi porti e vicinanza allo stretto di Bab el-Mandeb soddisfava allo scopo. Nel periodo che intercorre tra la federazione e annessione obligate dell'Eritrea, gli Stati Uniti costruirono basi militari per marina e esercito, oltre che punti di spionaggio di ex paesi comunisti attrverso i punti di ascolto radio militari. Con questo intersse strategico gli Stati Unitie e con implicito sostengno delle Nazioni Unite e silenzio della comunita internazionale, prima federarono con l'Etiopia e poi annetterla come quattordicesima regione d'Etiopia.
L'imperatore Haile Sellasie, ha annesso Eritrea, ordinando l'arresto dei editori, gionalisti, inviando in esilio i leader nazionalisti, vietando i sindacati, uso della lingua Eritrea ed trasferendo le industrie, operai e tecnici in Etiopia, per svuotare la popolazione e sostituire con quella etiopica. Per raggiungere tale obbiettivo l'imperatore d'Etiopia era armato e sostenuto dagli Stati Uniti, che accerchiava il parlamento con le truppe e aerei da guerra che sorvolavano la citta di Asmara, il parlamento eritreo fu costretto, in modo umigliante a votare il suo scioglimento. Leader politici che tentarono a recarsi a New York per chiedere ragione di ciò, alla comunita internazionale molti furono uccise.
L'Eritrea protesto vigorosamente in tutte le parti chiedendo la mediazione dell'ONU, ottenendo la risposta, 'La vostra richiesta deve passare, prima dal governo etiopico,' vale a dire dallo stesso carnefice imperatore Haile Sellasie. Cosi gli Stati Uniti consegnarono Eritrea all'Etiopia governata da una minoranza feudale Amhara per sua fedelta di combattere per conto e a fianco degli Stati Uniti in Corea e Congo. Questa unione forzata con governo minoritario che non rispettava diritti perfino all sua popolazione, all'Eritrea stava molta stretta per una differenza culturale e tecnica elevata.
Dopo aver esaurito tutti i mezzi pacifici di proteste, studentesche, sindacali, politiche, l'Eritrea portera avanti la più lunga guerra armata del mondo. Un popolo di 3 milioni di abitanti (nel 1960) combatteva contro 60 milioni, cioè in un rapporto 1 a 20. Una guerra di indipendenza che solo il popolo eritreo ci credeva, che il resto del mondo la trovava assurda per appoggio degli Stati Uniti e Israele all'Etiopia. Tra il 1950 e 1975 e tra 1975 e 1991 l'Etiopia era sostenuta militarmente con armi soffisticati dagli Stati Uniti e Unione Sovietica rispettivamente.

La guerra di liberazione Eritrea è unica guerra al mondo, in cui il primo fornitore di armi era proprio il nemico Etiopia. Grazie all'abilita, tecnica e strategie militare la guerriglia eritrea, si armava sottraendo al nemico, saccheggiando le caserme, o bottino dei campi di battaglia accuratementi studiati per intrappolare il nemico, nei punti in cui il nemico non aveva via di scampo tra arrendersi o morire.
È una lotta iniziata con armi rudimentali, fucili moschettoni e pistole, divenuta meccanizzata sequestrando, macchinari, carriarmati, cannoni, missili, mortai, fucili bazooka, strumenti elettronici di comunicazione di un esercito soffisticato e moderno. Annullando cosi l'imposizione geopolica degli Stati Uniti prima e poi quella dell'Unione Sovietica nel voler sottomettere Eritrea. Dopo la cacciata degli Stati Uniti dall'Etiopia, l'Unione Sovietica diventa l'alleato principale dell'Etiopia tradendo, cosi la sua parole data nel 1960, 'di riconoscere l'indipindenza Eritrea'. L'Unione Sovietica partecipo attivamente, bombardando con la sua marina le coste eritree, oltre che di guidare l'esercito etiopico con i suoi ufficiali fino a che il mondo scopri il suo coinvolgimento, a seguito di una resa dei suoi ufficiali nella guerra di Afabet ed altri circondati vicino Keren, che precipitosamente si organizzava il loro salvataggio in elicotteri.
Il cosidetto comando Nadow addestrato, armato e guidato da Unione Sovietica composto di 150 mila soldati aveva come ordine di radere L'Eritrea dai suoi abitanti senza distinzione di civile e guerriglieri. Del battaglione che eseguì alla lettera gli ordini massacrando e schiaccindo con carri armati interi villaggi di bambini, donne e anziani eritrei, nessuno si salvo dalla ferocia rappresaglia delle guerrigliere, sensa pieta anche il generale fu ucciso.
A seguito di questa umigliante sconfitta l'Unione Sovietica, ritiro definitivamente il suo sostegno all'Etiopia, che da li a poco sarebbe crollata, cosi anche il governo di Mengistu, che qualche anno dopo si ebbe modo finalmente nel 1991 l'Eritrea diveniva libera nella storia, dopo le occupazioni Egiziana, ottomana, italiana, inglese e infine quella etiopica con imposizione degli Stati Uniti.

Fin dall'inizio la guerriglia Eritrea, non si è accontenta di condurre solo lotta armata contro il l'occupazione, ma ha sviluppato un vero proprio progetto politico di ampia visione, che sorprendeva chiunque abbia avuto occasione di visitare i luoghi occupati; la riforma agraria, l'emancipazione delle donne, la creazione consigli democratici, provvedeva ai bisogni sanitari, di educazione e alimentare,

Nella sua lotta l'Eritrea, che praticamente ha dovuto lottare contro gli Stati Uniti, Unioni Sovietica, Europa, Israele e con tutti i loro alleati, cio ha permesso ad imparare a caverlada sola, permettendo cosi perseguire una politica di sviluppo che non lascia spazio alle ingerenze delle potenze straniere.
Lo sviluppo eritreo punta su 5 pilastri
1) Sicurezza alimentare: un paese che non ha sicurezza alimentare non può difendere la la propria sovranita ne considerasi democratico, se il suo popolo muore di fame. Per raggiungere l'obbiettivo il governo eritreo ha distribuito terre ai contadini, istallando stazioni per trattori a disposizione degli agricoltori.
2) Accesso all'acqua potabile. A tale scopo il governo eritreo ha costruito dighe e acquedotti, garantendo a tutta la popolazione acqua potabile e per irragazione di campi agricoli.
3) La salute; L'Eritrea dispone di una rete efficiente di cliniche in tutto il paese e collegate agli ospedali principali, con accesso al servizio gratuito per tutti i cittadini.
4) Educazione: istruzione gratuita per tutti.
5)Sostegno di eritrei della diaspora con 2% del loro reddito, per finanziare il servizio sociale ai famigliari e figli dei martiri ed mutiliti di guerra.
In Eritrea ci sono 9 etnie: afar, begia, bilen, cunama, hidareb, rashaida, saho, tigre e tigrini, questa diversita e una ricchezza. Vi sono tanti musulmani quanti cristiani, ma tutti si sentono uniti di essere eritrei, riconoscendosi reciprocamente in modo armonioso, sia periodo della lotta di liberazione che nella costruzione del paese.
Spunti e riferimenti dall'intervista di Michell Callon a Mohamed Hassan.
Samy Chierichini

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